Jonathan 'Fitz' Darcy
agente segreto al Servizio di Sua Maestà Elisabetta II
Jonathan Darcy compare per la prima volta nel racconto 'Jonathan
Darcy torna a casa'. Viene nominato ne 'Le
trame di Mary Crawford'. E' uno dei protagonisti
assoluti di 'Dio
salvi il Gigante'.
E' il protagonista del racconto 'Il
ritorno di Mary Crawford'.
Il suo personaggio è un omaggio a
Fitzwilliam Darcy di Orgoglio e Pregiudizio di
Miss Jane Austen.
Ha
35 anni e da 10 lavora come agente segreto al
servizio di sua Maestà Elisabetta II. E' alto nella
media, occhi e capelli scuri. Ha una presa di ferro ed
una forza di cui non si rende neppure conto. Quando
entra in una stanza è solito studiare ogni angolo ed
ogni ombra sospetta in un nano secondo senza neppure
battere ciglio.
Da due anni il suo capo è
Gem, che ha visto in lui
qualità straordinarie e da quel momento sono arrivate
promozioni su promozioni e missioni sempre più difficili
da affrontare. Il suo nome in codice è Fitz (che
ovviamente deriva da Fitzwilliam Darcy, protagonista di
Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen).
E'
stato sicuramente a Baghdad, in Afghanistan e in
Mauritania.
Ha subito un'operazione allo stomaco dopo essere stato
assalito da sette elefanti. Ha cicatrici in po'
tutto il corpo.
Ha
lavorato al fianco di Beer e Fleming, agenti con i quali
è particolarmente legato.
E' rimasto estremamente colpito alla notizia
dell'uccisione di Parker, comunicatagli da
Midwinter
mentre si trovava ancora in Mauritania.
Ha un
appartamento a Londra, spoglio ed anonimo.
Quando il lavoro glielo permette va a trovare la sua
famiglia, nel Derbyshire, dove impera la vecchia e
splendida dimora di famiglia. Suo padre,
Lord William
Darcy, è l'unico a sapere del suo lavoro.
La
madre, Lady Diane Darcy, è preoccupata perché vede il figlio
troppo impegnato in un lavoro di cui non vuole neppure
sentire parlare e sogna che Jo (come lo chiama lei)
possa trovare presto una sistemazione con una brava
ragazza e cerca di spingerlo tra le braccia di
Mary Crawford.
D'altro canto Jonathan non è interessato alle ragazze, o
almeno a quelle che vanno in tilt ogni volta che si
presenta come Mr. Darcy del Derbyshire (il che capita
praticamente sempre). Reputa le ragazze vittime della
'janeaustenite acuta' e decisamente troppo
legate a romanticherie ottocentesche. Senza aggiungere
che quando si accorge che sono capaci di formulare un
giudizio su una qualsivoglia cosa esclusivamente perché
è scritta sui giornali, la sua prima reazione è quella
di allontanarsi il prima possibile.
Ama
la sua vecchia casa, che gli racconta della sua infanzia
e dei ricordi più belli della sua vita, in cui giocava
assieme all'adorato fratello minore,
George. E'
particolarmente legato al Laghetto delle Trote e allo
Scoglio.
Ha
uno spiccato senso del colore e nel tempo libero ama dipingere
.
In
famiglia lo accostano ad
Alisdair Darcy, pro-pro-prozio,
morto a 35 anni in circostante misteriose. E non solo
perchè assomiglia in maniera sconcertante al quadro che
impera nel Salotto Azzurro.
Da
quando è entrato all'MI6 ha chiesto di NON affrontare in
nessun modo la questione legata all'Irlanda del Nord e
ai ribelli irlandesi. Sia perché durante gli anni dei
troubles una sua zia è rimasta uccisa in seguito ad
uno scontro, sia perché di fatto è convinto che il
dialogo tra le due parti sia inutile, perché entrambi si
rimarrà convinti della propria convinzione. Eppure a poche ore dal suo rientro
in Inghilterra dalla Mauritania
Doone lo convoca a
Londra per farlo partire per una missione speciale nel
Donegal in seguito a degli indizi raccolti da
Julian.
Fitz
non può che obbedire e partire per quella terra, andando
incontro al suo destino.
I
ragazzi di
Patrick O'Hara non si fidano di lui e della
sua spocchia inglese.
Lisi, d'altro canto, è convinta che solo lui può
aiutarli a salvare
Kieran dalle mani dei terroristi.
Chi avrà ragione?
Qual è la vera missione di Fitz e dei suoi uomini?
Toccherà a
Mauro
Cavalieri placare gli animi e gestire le situazioni
più incandescenti che si nascondono dietro
ogni angolo...
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