Ferenc Toth
della Scientifica Ungherese
Ferenc Toth, di età imprecisata ma con all'incirca 60
primavere alle spalle, è un ruvido agente della
Scientifica ungherese. Scapolo. Burbero, brontolone e un
po' maschilista, parla poco, più attento a captare i
dettagli di ogni scena (fosse o non fosse del crimine) e
a cogliere al volo tutte le implicazioni. Porta folti e
vistosi baffi bianchi che gli coprono la bocca.
Vive
nel suo rifugio (malandato all'esterno ma
ultra-tecnologico all'interno) a Keszthely, vicino al
Lago Balaton in Ungheria. E' capace di creare microspie
invisibili e auricolari di ogni forma e dimensione, ha
un vero e proprio magazzino tecnologico, completo di
almeno 5 computer, radio-spia, penne multiuso e anelli
con videocamera.
Ha
collaborato spesso con l'Interpol e
Patrice
Sorba, in special modo quando dovettero recuperare
una statua di François Duquesnoy arrivata a Budapest
sotto banco e in un caso di plurimo omicidio tra
Budapest e l'isola di Rodi.
Si
affida ciecamente a
Samuel
Antignac e a
Patrice
Sorba e non pone domande quando viene richiesto il
suo aiuto. Il suo motto è “Toth ha sempre qualcosa
che fa al caso di chiunque”.
Perché
Mauro si troverà costretto a chiedere il suo aiuto
nonostante sia completamente contrario a quello che sta
accadendo? E Ferenc troverà veramente quello di cui i
protagonisti hanno bisogno per sciogliere gli ultimi
misteri? O la sua fama è più grande della sua reale
bravura?
Solo
le ultime pagine del romanzo potranno dare una
risposta...
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