LA VIGNA DEL DRAGO
Villa Aldobrandi, Toscana
metà settembre 19..
Trentaquattro anni circa prima del Settimo Incarico
Stella Aldobrandi, vent’anni,
capelli scuri lunghi sulle spalle, corpo minuto e mani
affusolate, mischiava le carte. Il solitario di
Napoleone non voleva saperne di riuscire quella sera e
non sarebbe andata a dormire prima di chiudere in
maniera positiva almeno una mano. Il giorno successivo
non poteva essere la sua Waterloo.
No.
Non l’avrebbe mai permesso.
Ma le mani erano troppo tese.
Delle carte caddero a terra.
Si chinò per raccoglierle ed
altre ancora si sparsero per il pavimento freddo.
Le rigirò e le ordinò nuovamente
nel mazzo, riprendendo a mischiare.
Si alzò e si avvicinò alla
finestra.
Dava ad est e da lì poteva
ammirare la parte del giardino che amava di più della
villa. Che regalava scorci incantevoli non solo
d’estate. Anzi, alcuni angoli li preferiva con i colori
ramati dell’autunno. Con quell’odore di pioggia che si
mescolava ai ricordi di quando giocava da bambina e il
temporale la sorprendeva e la faceva correre allegra
verso casa.
Posò le carte ed allungò una
mano. Con le dita seguì il disegno dei fiori della tenda
senza neppure guardarli, perché li conosceva a memoria.
In casa tutti dormivano.
E probabilmente lo stesso
accadeva nella villa dei Nencini.
Lorenzo era concentrato
unicamente sulla vendemmia che stava per partire. Era
normale. Anno dopo anno il padre gli aveva ritagliato un
ruolo sempre più importante e questa volta era stato
chiamato a gestire in prima persona molti dettagli del
giorno successivo. Dalle direttive ai lavoratori
stagionali e la loro sistemazione alla scelta della
banda che avrebbe suonato in serata.
Anche Angelica era emozionata.
Era tornata a casa appositamente per quell’occasione
dopo l’ultimo esame della sessione estiva e i genitori
erano stati felici che gli studi non le avessero
impedito di presentarsi.
Solitamente Stella non era da meno ed era sempre stata
super impaziente che arrivasse il giorno del mosto,
il giorno in cui si apriva la vendemmia con la
partecipazione di tutti coloro che facevano parte della
grande famiglia de ‘La Vigna del Drago’, il Chianti dei
Nencini.
(segue...)
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