Ciao
ragazzi,
il
Comitato del Patrimonio dell'Umanità, in assemblea dal 23
giugno a Christchurch, Nuova Zelanda, continua a vagliar proposte e oggi ha ufficializzato
11 nuovi siti
che entrano a far parte del Patrimonio dell'Umanità, portando quindi il
numero complessivo a 844.
Si tratta di due naturali, uno misto e otto culturali.
I due siti naturali sono le foreste primitive di faggio della Carpazia
(Slovacchia e Ucraina) e il Parco Nazionale Teide in Spagna, che con
questo raggiunge quota 40 siti inseriti nella Lista, a un passo
dall’Italia (41).
Il sito misto (culturale e naturale – riconoscimento molto raro spettato
solo ad una ventina di siti nel mondo) è l’ecosistema e le tracce
culturali di Lopé-Okanda (Gabon).
Gli otto siti culturali sono: la zona di Richtersveld (Sud Africa),
Twyfelfontein or /Ui-//aes (Namibia), i Diaolou e i villaggi dei Kaiping
(Cina), la città archeologica di Samarra (Irak) inserita
contemporaneamente nella Lista in Pericolo, la miniera d’argento di
Iwami Ginzan (Giappone), la Fortezza Parta di Nisa (Turkmenistan),
l’Opera House di Sydney (Australia), il Complesso Red Fort (India).
Inoltre la Commissione ha approvato l’estensione del territorio del sito
naturale di Jungfrau - Aletsch – Bietschhorn (Svizzera).
Vediamo un po' di cosa
si tratta (vi metto anche il link dell'Unesco, anche se la pagina è solo
in inglese):
Le
Foreste Primitive di
faggio della Carpazia sono una proprietà composta da 10 componenti
separate che si dislocano su un’asse di 185 km dalle Montagne
Rakhiv e la Catena Chornohirskyi Range in Ucraina, verso ovest, lungo la
Cresta del Polonynian, fino ai Monti Bukovské Vrchy e Vihorlat in
Slovacchia. Questi dieci luoghi rappresentano uno splendido esempio di
foreste indisturbate e mostra il processo ecologico più completo e
comprensivo dei Faggi Europei attraverso una vasta varietà di ambienti
ecologici. Esse contengono un’incalcolabile quantità di faggi e molte
specie associate con e dipendenti da questo habitat. Rappresentano
inoltre un esempio straordinario di ricolonizzazione e sviluppo del
ecosistema terrestre dopo l’ultima era glaciale, un processo che perdura
ancora oggi.
Situato sull’isola di Tenerife, il
Parco Nazionale di Teide
copre 18,990 ettari ed ospita lo stratovulcano Teide-Pico Viejo che, con
i suoi 3.718 m, è la vetta più alta di Spagna. Ubicato a 7,500 metri al
livello del mare, è riconosciuto come il terzo vulcano più alto del
mondo. L’impatto visivo è straordinario, a causa del constante
cambiamento della consistenza e dei toni del paesaggio. Teide è di
importanza globale nel mostrare le tracce del processo geologico che
hanno portato all’evoluzione delle isole dell’oceano, complemento di
altri siti già nel Patrimonio dell’Umanità, come il Parco Nazionale
Vulcanico delle Hawaii.
L’Ecosistema e le tracce
culturali di Lopé-Okanda in Gabon dimostra un’interfaccia inusuale
tra la foresta tropicale e l’ambiente della savana con una grande
diversità di specie, inclusi alcuni mammiferi a rischio di estinzione.
Il sito illustra un processo ecologico e biologico di adattamento dopo i
cambiamenti dovuti all’ultima glaciazione. Contiene le tracce di
passaggi successivi di popolazioni differenti che hanno lasciato
abitazioni molto ben conservate in cima alle colline e nelle caverne,
tracce del lavoro del ferro e una collezione notevole di 1.800 graffiti.
Questi siti neolitici e dell’Età del ferro riflettono una rotta di
migrazione dei Bantu e di altre popolazioni dall’Africa occidentale
lungo il fiume Ogooué verso le foreste verdi del Congo a nord o l’Africa
certo-orientale e meridionale. Si tratta del primo sito inserito nel
Patrimonio in Gabon.
La riserva culturale e
botanica di Richtersveld di 160.000 ettari, situate nella parte
nord-occidentale del Sud Africa, costituisce il sostentamento pastorale
della popolazione Nama, per un periodo che potrebbe risalire fino a
duemila anni fa. Questa è l’unica area in cui i Nama costruiscono ancora
le loro case portatili, le haru oms. La proprietà include le migrazioni
stagionali e i loro campi di pascolo, le stockposts (basi usate dai
pastori per muoversi assieme alle pecore e al bestiame durante gli
spostamenti stagionali) le case Nama, strutture piccole e emisferiche,
fatte di legno intrecciato, coperto con giungo locale annodato. I
pastori che abitano questa zona raccolgono piante mediche ed hanno un
forte tradizione orale.
Twyfelfontein o /Ui-//aes
è una delle più grandi concentrazione di graffiti preistorici
dell’Africa risalenti all’ultima Età della Pietra. Sono state
documentate più di 2.000 figure. La maggior parte raffigurano
rinoceronti, elefanti, ostriche e giraffe, così come figure umane e
impronte. La proprietà include anche sei grotte dipinte con motivi di
figure umane in rosso ocra. Le rappresentazioni di esseri umani, o di
uccelli in volo, sono molto rare e si è ipotizzato che le figure furono
fatte per illustrare il rituale di trasformazione degli uomini in
animali. L’esempio più noto è ‘L’uomo Leone’, un leone con cinque dita
in ogni zampa. Il simbolismo utilizzato suggerisce che quest’arte fosse
collegata ad una comunità di cacciatori che ha dominato l’area fino
all’arrivo di pastori intorno al 1000 d.C. Si tratta del primo sito
inserito nel Patrimonio della Namibia.
I Diaolou dei villaggi dei
Kaiping sono delle case fortificate a più piani costruite dai
Kaiping, nella provincia di Guangdong, che mostrano una complessa e
fiammeggiante fusione di strutture cinesi e occidentali. Riflettono il
ruolo significativo giocato dagli emigranti nel corso dei secoli
nell’Asia meridionale, nell’Australasia e in Nord America, tra la fine
del XIX e l’inizio del XX secolo, e i legami molto stretti tra i Kaiping
d’oltreoceano e le loro case primitive. La proprietà consiste di quattro
gruppi di Diaolou, per un totale di circa 1.800 case torrioni nei loro
villaggi. Esse riflettono il culmine di circa cinque secoli di
costruzione di case torrioni e il forte legame tra i Kaiping e la
Diaspora Cinese. I Diaolou hanno tre forme: torri comuni costruite da
varie famiglie ed usate come rifugi temporanei (ne sopravvivono 473);
torri residenziali costruite da famiglie ricche ed usate come case
fortificate (1.149 rimanenti); e torri di avvistamento, le ultime ad
essersi sviluppate (se ne contano 221). Sono costruite con pietra,
pise (terra compressa) e mattoni.
La città archeologica di Samarra, iscritta contemporaneamente alla
List of World Heritage
in Danger, è
il sito di una potente capitale islamica che ha governato per più di un
secolo sulle province dell’impero Abbasid che si estendeva dalla Tunisia
fino all’Asia centrale. Situata su entrambe i lati del Fiume Tigri, 130
km a nord di Baghdad, la sua lunghezza è di 41,5 km da nord a sud e la
sua ampiezza varia dagli 8 ai 4 km. Essa testimonia delle innovazioni
architettoniche e artistiche che si diffusero poi nelle altre regioni
islamiche e oltre nel IX secolo. Bisogna ancora scavarne circa l’80%.
La miniera d’argento di
Iwami Ginzan, nella zona sud-occidentale dell’isola di Honshu, è un
gruppo di montagne, alte 600 metri e cosparse di profonde valle scavate
da fiumi, che ospita i resti archeologici di una miniera in larga-scala
scavata tra il XVI e il XX secolo. Il sito mostra, inoltra, le rotte
utilizzate per il trasporto dell’argento grezzo verso la costa e le
città portuali da cui veniva inviato in Corea e in Cina. L’alta qualità
dell’argento risultante dall’uso di tecniche avanzate, e la quantità
ritrovato al suo interno, hanno contribuito sostanzialmente all’intero
sviluppo economico del Giappone e dell’Asia sud-orientale nel XVI e nel
XVII secolo. La proprietà si estende per 442 ettari.
La
Fortezza Parta di Nisa
consiste nella Vecchia e nella Nuova Nisa che mostrano come il sito sia
stato uno dei primi e più importanti dell’Impero Parto, che toccò
l’apice del suo potere tra la metà del III secolo s.C. e III secolo d.C.
Le due città sono state relativamente indisturbate per circa due
millenni e conservano le vestigia non ancora esaminate di una
civilizzazione che combinava le proprie caratteristiche con quelle
Ellenistiche e Romane. Gli studi fin qui portati avanti, in special modo
nella Cittadella Reale (la Città Vecchia), hanno rivelato
un’architettura altamente decorata con funzioni religiose. Crocevia di
assi strategici e commerciali, le due città rappresentano l’interazione
tra le varie culture.
Inaugurata nel 1973, l’Opera
House di Sydney, è stata inserita come un grande lavoro
architettonico del XX secolo che racchiude al suo interno creatività e
innovazione, sia dal punto di vista architettonico che dal punto di
vista di design. Grande scultura urbana situata sull’estremità della
penisola del porto di Sydney, l’edificio ha un’influenza duratura
sull’architettura contemporanea. Quando nel 1957, il progetto dell’Opera
House fu attribuito da una giuria internazionale al quasi sconosciuto
architetto danese Jørn Utzon, esso era un approccio all’architettura
radicalmente innovativo.
Il Complesso Red Fort
fu costruito come il palazzo fortificato di Shahjahanabad – la nuova
capitale del V Imperatore Mughal d’India, Shahjahan (1628-58). Esso
prende il nome dalle sue possenti mura di cinta in pietra rossa. Si
trova adiacente ad un fortino più antico, il Salimgarh, costruito da
Islam Shah Sur nel 1546 ed assieme formano il Complesso Red Fort. Gli
appartamenti privati consistono in una serie di padiglioni collegati da
canali d’acqua, conosciuti come il Ruscello del Paradiso. Il palazzo fu
disegnato come un’imitazione del Paradiso così come descritto nel Corano
e un verso trascritto sulle mura del palazzo recita: “Se vi è un
paradiso in terra, è qui, è qui”. Il Red Fort è considerato lo zenith
della creatività Mughal che, sotto l’imperatore Shahjahan, fu portato ad
un nuovo livello di raffinatezza.
L’estensione del sito naturale di
Jungfrau - Aletsch –
Bietschhorn (iscritto nel 2001), allarga i confine della proprietà
ad est e ad ovest, portando la superficie tutelata da 53,900 ettari a
82.400. Il sito è di valore universale sia per la bellezza che per la
ricchezza di informazioni che contiene riguardo alla formazione delle
montagne e dei ghiacciai, così come dei cambiamenti climatici. Ha
inoltre giocato un ruolo determinante nell’arte europea, nella
letteratura e nel turismo alpino.
Che ne dite, non sono
bellissimi? Spero che un giorno Mauro ci porti a visitare qualcuno di
questi luoghi meravigliosi!!! Che ne dici Charlie? Parti anche tu questa
volta?
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Una torre Diaolou
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