Il Mondo di Mauro & Lisi

 

 

  28 giugno 2007

 Altri 11 nuovi siti nel Patrimonio!

 

      Ciao ragazzi,

il Comitato del Patrimonio dell'Umanità, in assemblea dal 23 giugno a Christchurch, Nuova Zelanda, continua a vagliar proposte e oggi ha ufficializzato 11 nuovi siti che entrano a far parte del Patrimonio dell'Umanità, portando quindi il numero complessivo a 844.
Si tratta di due naturali, uno misto e otto culturali.
I due siti naturali sono le foreste primitive di faggio della Carpazia (Slovacchia e Ucraina) e il Parco Nazionale Teide in Spagna, che con questo raggiunge quota 40 siti inseriti nella Lista, a un passo dall’Italia (41).
Il sito misto (culturale e naturale – riconoscimento molto raro spettato solo ad una ventina di siti nel mondo) è l’ecosistema e le tracce culturali di Lopé-Okanda (Gabon).
Gli otto siti culturali sono: la zona di Richtersveld (Sud Africa), Twyfelfontein or /Ui-//aes (Namibia), i Diaolou e i villaggi dei Kaiping (Cina), la città archeologica di Samarra (Irak) inserita contemporaneamente nella Lista in Pericolo, la miniera d’argento di Iwami Ginzan (Giappone), la Fortezza Parta di Nisa (Turkmenistan), l’Opera House di Sydney (Australia), il Complesso Red Fort (India).
Inoltre la Commissione ha approvato l’estensione del territorio del sito naturale di Jungfrau - Aletsch – Bietschhorn (Svizzera).

Vediamo un po' di cosa si tratta (vi metto anche il link dell'Unesco, anche se la pagina è solo in inglese):

Le Foreste Primitive di faggio della Carpazia sono una proprietà composta da 10 componenti separate che si dislocano  su un’asse di 185 km dalle Montagne Rakhiv e la Catena Chornohirskyi Range in Ucraina, verso ovest, lungo la Cresta del Polonynian, fino ai Monti Bukovské Vrchy e Vihorlat in Slovacchia. Questi dieci luoghi rappresentano uno splendido esempio di foreste indisturbate e mostra il processo ecologico più completo e comprensivo dei Faggi Europei attraverso una vasta varietà di ambienti ecologici. Esse contengono un’incalcolabile quantità di faggi e molte specie associate con e dipendenti da questo habitat. Rappresentano inoltre un esempio straordinario di ricolonizzazione e sviluppo del ecosistema terrestre dopo l’ultima era glaciale, un processo che perdura ancora oggi.

Situato sull’isola di Tenerife, il Parco Nazionale di Teide copre 18,990 ettari ed ospita lo stratovulcano Teide-Pico Viejo che, con i suoi 3.718 m, è la vetta più alta di Spagna. Ubicato a 7,500 metri al livello del mare, è riconosciuto come il terzo vulcano più alto del mondo. L’impatto visivo è straordinario, a causa del constante cambiamento della consistenza e dei toni del paesaggio. Teide è di importanza globale nel mostrare le tracce del processo geologico che hanno portato all’evoluzione delle isole dell’oceano, complemento di altri siti già nel Patrimonio dell’Umanità, come il Parco Nazionale Vulcanico delle Hawaii.

L’Ecosistema e le tracce culturali di Lopé-Okanda in Gabon dimostra un’interfaccia inusuale tra la foresta tropicale e l’ambiente della savana con una grande diversità di specie, inclusi alcuni mammiferi a rischio di estinzione. Il sito illustra un processo ecologico e biologico di adattamento dopo i cambiamenti dovuti all’ultima glaciazione. Contiene le tracce di passaggi successivi di popolazioni differenti che hanno lasciato abitazioni molto ben conservate in cima alle colline e nelle caverne, tracce del lavoro del ferro e una collezione notevole di 1.800 graffiti. Questi siti neolitici e dell’Età del ferro riflettono una rotta di migrazione dei Bantu e di altre popolazioni dall’Africa occidentale lungo il fiume Ogooué verso le foreste verdi del Congo a nord o l’Africa certo-orientale e meridionale. Si tratta del primo sito inserito nel Patrimonio in Gabon.

La riserva culturale e botanica di Richtersveld di 160.000 ettari, situate nella parte nord-occidentale del Sud Africa, costituisce il sostentamento pastorale della popolazione Nama, per un periodo che potrebbe risalire fino a duemila anni fa. Questa è l’unica area in cui i Nama costruiscono ancora le loro case portatili, le haru oms. La proprietà include le migrazioni stagionali e i loro campi di pascolo, le stockposts (basi usate dai pastori per muoversi assieme alle pecore e al bestiame durante gli spostamenti stagionali) le case Nama, strutture piccole e emisferiche, fatte di legno intrecciato, coperto con giungo locale annodato. I pastori che abitano questa zona raccolgono piante mediche ed hanno un forte tradizione orale.

Twyfelfontein o /Ui-//aes è una delle più grandi concentrazione di graffiti preistorici dell’Africa risalenti all’ultima Età della Pietra. Sono state documentate più di 2.000 figure. La maggior parte raffigurano rinoceronti, elefanti, ostriche e giraffe, così come figure umane e impronte. La proprietà include anche sei grotte dipinte con motivi di figure umane in rosso ocra. Le rappresentazioni di esseri umani, o di uccelli in volo, sono molto rare e si è ipotizzato che le figure furono fatte per illustrare il rituale di trasformazione degli uomini in animali. L’esempio più noto è ‘L’uomo Leone’, un leone con cinque dita in ogni zampa. Il simbolismo utilizzato suggerisce che quest’arte fosse collegata ad una comunità di cacciatori che ha dominato l’area fino all’arrivo di pastori intorno al 1000 d.C. Si tratta del primo sito inserito nel Patrimonio della Namibia.

I Diaolou dei villaggi dei Kaiping sono delle case fortificate a più piani costruite dai Kaiping, nella provincia di Guangdong, che mostrano una complessa e fiammeggiante fusione di strutture cinesi e occidentali. Riflettono il ruolo significativo giocato dagli emigranti nel corso dei secoli nell’Asia meridionale, nell’Australasia e in Nord America, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e i legami molto stretti tra i Kaiping d’oltreoceano e le loro case primitive. La proprietà consiste di quattro gruppi di Diaolou, per un totale di circa 1.800 case torrioni nei loro villaggi. Esse riflettono il culmine di circa cinque secoli di costruzione di case torrioni e il forte legame tra i Kaiping e la Diaspora Cinese. I Diaolou hanno tre forme: torri comuni costruite da varie famiglie ed usate come rifugi temporanei (ne sopravvivono 473); torri residenziali costruite da famiglie ricche ed usate come case fortificate (1.149 rimanenti); e torri di avvistamento, le ultime ad essersi sviluppate (se ne contano 221). Sono costruite con pietra, pise (terra compressa) e mattoni.

La città archeologica di Samarra, iscritta contemporaneamente alla
List of World Heritage in Danger, è il sito di una potente capitale islamica che ha governato per più di un secolo sulle province dell’impero Abbasid che si estendeva dalla Tunisia fino all’Asia centrale. Situata su entrambe i lati del Fiume Tigri, 130 km a nord di Baghdad, la sua lunghezza è di 41,5 km da nord a sud e la sua ampiezza varia dagli 8 ai 4 km. Essa testimonia delle innovazioni architettoniche e artistiche che si diffusero poi nelle altre regioni islamiche e oltre nel IX secolo. Bisogna ancora scavarne circa l’80%.

La miniera d’argento di Iwami Ginzan, nella zona sud-occidentale dell’isola di Honshu, è un gruppo di montagne, alte 600 metri e cosparse di profonde valle scavate da fiumi, che ospita i resti archeologici di una miniera in larga-scala scavata tra il XVI e il XX secolo. Il sito mostra, inoltra, le rotte utilizzate per il trasporto dell’argento grezzo verso la costa e le città portuali da cui veniva inviato in Corea e in Cina. L’alta qualità dell’argento risultante dall’uso di tecniche avanzate, e la quantità ritrovato al suo interno, hanno contribuito sostanzialmente all’intero sviluppo economico del Giappone e dell’Asia sud-orientale nel XVI e nel XVII secolo. La proprietà si estende per 442 ettari.

La Fortezza Parta di Nisa consiste nella Vecchia e nella Nuova Nisa che mostrano come il sito sia stato uno dei primi e più importanti dell’Impero Parto, che toccò l’apice del suo potere tra la metà del III secolo s.C. e III secolo d.C. Le due città sono state relativamente indisturbate per circa due millenni e conservano le vestigia non ancora esaminate di una civilizzazione che combinava le proprie caratteristiche con quelle Ellenistiche e Romane. Gli studi fin qui portati avanti, in special modo nella Cittadella Reale (la Città Vecchia), hanno rivelato un’architettura altamente decorata con funzioni religiose. Crocevia di assi strategici e commerciali, le due città rappresentano l’interazione tra le varie culture.

Inaugurata nel 1973, l’Opera House di Sydney, è stata inserita come un grande lavoro architettonico del XX secolo che racchiude al suo interno creatività e innovazione, sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista di design. Grande scultura urbana situata sull’estremità della penisola del porto di Sydney, l’edificio ha un’influenza duratura sull’architettura contemporanea. Quando nel 1957, il progetto dell’Opera House fu attribuito da una giuria internazionale al quasi sconosciuto architetto danese Jørn Utzon, esso era un approccio all’architettura radicalmente innovativo.

Il Complesso Red Fort fu costruito come il palazzo fortificato di Shahjahanabad – la nuova capitale del V Imperatore Mughal d’India, Shahjahan (1628-58). Esso prende il nome dalle sue possenti mura di cinta in pietra rossa. Si trova adiacente ad un fortino più antico, il Salimgarh, costruito da Islam Shah Sur nel 1546 ed assieme formano il Complesso Red Fort. Gli appartamenti privati consistono in una serie di padiglioni collegati da canali d’acqua, conosciuti come il Ruscello del Paradiso. Il palazzo fu disegnato come un’imitazione del Paradiso così come descritto nel Corano e un verso trascritto sulle mura del palazzo recita: “Se vi è un paradiso in terra, è qui, è qui”. Il Red Fort è considerato lo zenith della creatività Mughal che, sotto l’imperatore Shahjahan, fu portato ad un nuovo livello di raffinatezza.

L’estensione del sito naturale di Jungfrau - Aletsch – Bietschhorn (iscritto nel 2001), allarga i confine della proprietà ad est e ad ovest, portando la superficie tutelata da 53,900 ettari a 82.400. Il sito è di valore universale sia per la bellezza che per la ricchezza di informazioni che contiene riguardo alla formazione delle montagne e dei ghiacciai, così come dei cambiamenti climatici. Ha inoltre giocato un ruolo determinante nell’arte europea, nella letteratura e nel turismo alpino.

Che ne dite, non sono bellissimi? Spero che un giorno Mauro ci porti a visitare qualcuno di questi luoghi meravigliosi!!! Che ne dici Charlie? Parti anche tu questa volta?

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Un'immagine dell'Opera
House di Sydney

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Una torre Diaolou
dei villaggi dei Kaiping