Carissimi M&L-Maniacs,
oggi riprendo uno degli
incarichi più belli che mi è stato assegnato in questo
sito: intervistare personaggi che apparentemente non
sono legati al nostro mondo, ma che condividono il
nostro motto di fondo: "credere nei propri sogni e
lottare per un mondo migliore". Ognuno nel proprio
campo e nelle proprie possibilità.
E così oggi abbiamo
intervistato il giovane attore napoletano Antonio
Folletto, salito improvvisamente alla ribalta grazie al
personaggio del Tenente Edoardo Belmonte nello
sceneggiato di RaiUno Terra Ribelle - Il nuovo mondo.
In una fiction in cui
più della metà degli attori protagonisti era di lingua
spagnola, possiamo dire senza tema di smentita che
Antonio Folletto è uno dei personaggi che ha colpito
maggiormente i telespettatori.
Nato il 16 febbraio 1988
(appena 20 giorni dopo il nostro Gary Hooper,
lasciatemelo dire!!!), Antonio Folletto ha iniziato a
recitare giovanissimo ed attualmente frequenta
l'Accademia d'arte drammatica di Roma 'Silvio D'Amico'.
Parliamo con lui durante
questo improvviso freddo che ha colpito Roma, proprio
subito dopo una lezione all'Accademia. Gentile e
disponibile, ci appare un po' diverso rispetto al
Tenente, soprattutto perché ogni tanto gli piace giocare
con il suo accento napoletano, soprattutto quando ci
racconta di come tutto ebbe inizio.
Kieran. 24
anni e già una lunga fiction alle spalle. Per arrivare
dove sei oggi ci deve essere molta passione. Come è nata
la tua per la recitazione?
Antonio. "E’
iniziata guardando i film di Totò. Insieme a mio nonno.
Era una cosa chimica. Ogni volta che vedevo un film o
una scena, mi veniva naturale volerla riprodurre.
Chiamavo a raccolta la mia famiglia. Ero diventato la
loro croce! Ma non solo Totò, ma anche Ugo Togniazzi o
Massimo Troisi".
K. "La tua
passione per Totò è evidente, perché hai scelto una sua
immagine nel tuo account Twitter.
E' lui l'attore con
cui avresti avuto più piacere a recitare?"
A. "Totò
sicuramente, ma ce ne sono tanti di miti che è difficile
dirlo. Io credo che al momento l'attore ideale sarebbe
un mix tra Totò, Gian Maria Volontè (un mostro di
bravura!) e Marcello Mastroianni".
K. Accade così
che, una volta trasferitoti in Toscana con la famiglia,
ti unisci al laboratorio comico del Teatro Jenco di
Viareggio.
A. "Sono
cresciuto a Viareggio e quindi è stato naturale unirmi
al Teatro Jenco. Poi mi sono trasferito a Roma, e mi
sono iscritto all'Accademia d'arte drammatica".
K. "Ed è stato
a Roma che è iniziata la tua avventura con Terra
Ribelle, perché è qui che hai partecipato ai provini per
la parte del Tenente Edoardo Belfiore. Come è andata?"
A. "Essendo
all’Accademia (terzo anno) avevo bisogno di permessi per
partecipare ai provini. Me li hanno dati ed è andata
bene. Ne ho fatti vari a distanza tra loro. In uno sono
anche dovuto andare a cavallo. Allora non ero bravo, ma
poi ho imparato bene".
K.
"Infine la scelta.
Antonio Folletto non solo diventa il Tenente Belmonte,
ma deve partire per sei mesi per il Sud America".
A. "Devo
ringraziare moltissimo l'Accademia. Mi hanno voluto
bene. Mi hanno accordato un permesso di sei mesi.
Altrimenti non sarei mai potuto andare. E’ stato
bellissimo. Non ero mai stato in Sud America. E' stata
una cosa super. Un’esperienza magnifica. Posti
inesplorati. Si rimaneva a bocca aperta. Sei mesi
possono sembrare lunghi e manca la famiglia, ma
dall'altra parte c'è sempre stato uno straordinario
entusiasmo. Dall’inizio alla fine".
K.
"In un'intervista il
regista Ambrogio Lo Giudice ha detto di essere convinto
che "raccontare una storia significhi anche raccontare
dei luoghi”. In questo Terra Ribelle è stata maestra,
avendo delle scenografia straordinarie."
A. "Ambrogio è
una persona meravigliosa. E' stato capace di coordinare
e far coesistere cast artistico e tecnico. Per chi non è
addetto ai lavori è impossibile capire quanto siano
importanti tutti coloro che lavorano in una produzione
del genere. C'è uno scambio continuo e il risultato
finale è un'alchimia fra il lavoro di tutti. Per non
parlare dell'importanza di chi cura la fotografia...".
K. "Per
noi di M&L, saga incentrata sul Patrimonio Unesco, è
stato bello che tra le location sia stato utilizzato
anche l'Iguazu National Park, set di molte scene con i
Napuche".
A. "E' l'unica
location in cui non sono stato, perché il mio
personaggio non era mai presente. Ma tutti hanno detto
che era un luogo bellissimo situato tra Paraguay,
Uruguay e Brasile, con queste cascate imponenti...
Magnifico".
K.
"Ma noi lo sappiamo.
Mauro lo dice sempre. Ovunque si va c'è un sito Unesco a
pochi chilometri di distanza che vale la pena di essere
visitato. Ma andiamo avanti. Una delle particolarità di
'Terra Ribelle - Il nuovo mondo'
è stata che ognuno recitava nella propria lingua e
che poi tutto veniva ridoppiato. Come te la sei
cavata?".
A. "All’inizio è
stato difficile, non conoscendo la lingua. Ma lo
spagnolo, fortunatamente è semplice da capirsi. Tutti
gli attori avevano il doppio copione. E si studiavano
entrambi. Una volta finito il montaggio siamo andati in
sala di doppiaggio ed è stato particolare doppiare me
stesso, anche se è stata una bella esperienza. Era
strano perché un conto era vivere la scena, con tutte le
emozioni che ne conseguono, e un conto è riproporla in
seguito".
K.
"Tra i punti di forza
del tuo personaggio sicuramente il feeling con Giulia
Elettra Gorietti, che interpreta 'la signorina Chiara'".
A. "Al riguardo ho un
aneddoto da raccontare. Quando feci il mio primo in
assoluto per il personaggio del tenente, l'ho fatto
proprio con lei. E' stata una cosa strana. Ci siamo
incontrati per i corridoi e ci hanno accoppiati!".
K.
"Ed evidentemente avete
fatto colpo, se infine proprio voi siete stati scelti!
'Terra Ribelle' si conclude con il matrimonio del
Tenente con la signorina Chiara. Ma molte porte sono
state lasciate aperte. Possibile che ci sia un Terra
Ribelle 3?".
A. "Non sono io a
poter rispondere a questa domanda, anche se sicuramente,
visto il finale, i presupposti per una terza serie ci
sono. Di più non so".
K. "Terra
Ribelle ti ha dato sicuramente improvvisa notorietà. Ci
sono altri progetti in arrivo?".
A. "Ho appena
finito di girare una cosa. Ma al momento non posso dire
altro".
K. "Ed infine,
la domanda che in molte si fanno (e che mi hanno chiesto
di girarti ad ogni costo) è se sei fidanzato".
A. "Mi dispiace,
ma preferisco tenere queste cose per me".
K.
"E permettimi di dire
che fai bene ;). Anche io non risponderei se mi
chiedessero di Lizzie...
A. "Grazie".
K.
"Grazie a te. E' stata
una chiacchierata davvero piacevole. E tutti noi ti
auguriamo tutto il meglio".
A. "Grazie".
Antonio Folletto
riprende la sua strada. Altri mesi in accademia, nuovi
progetti, nuove esperienze. Ma soprattutto quella grande
voglia di non mollare e di andare avanti.
In bocca al lupo per
tutto!
Kieran
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