Al centro di Roma,
in una normalissima mattinata di primavera del 2012
Mauro stava mettendo a posto il suo studio, lui amava
tanto i libri gialli e d’avventura perché era un
investigatore dell’UNESCO.
Mentre metteva a posto ogni pagina sfogliata era un
ricordo e un occasione di divertimento, distrazione e
d’avventura.
Impegnato e leggere e a fantasticare, ad un tratto, tra
i libri trovò un calendario su cui c’era scritto in
numeri romani che il 27 settembre del 2012 finiva il
mondo.
Mauro incuriosito iniziò a farsi molte domande e a
pensare come informarsi sul fatto. Consultò internet
ripetutamente, scrivendo parole del tipo: -Fine del
mondo, 2012 che succederà?- Nessuna risposta, non sapeva
chi avesse messo quella pagina tutta strappata e
intagliata nel suo studio, allora chiamò la sorella Lisi
che lo aiutava solitamente in questi fatti strani. Come
sempre Lisi che era un po’ impicciona, contenta di aver
ricevuto un incarico un incarico così importante. Mauro
e Lisi cominciarono a pensare giorno e notte, Lisi aveva
interrotto gli studi sulla ricerca del labirinto del
minotauro invece Mauro passava tutte le giornate a
leggere “Tomi” e consultare internet, finché una mattina
Mauro ebbe un illuminazione: chiedere ai suoi piccole e
grandi esperte che partecipavano al corso delle
investigatrici un aiuto, il nome delle investigatrici
erano: Chiara alta e lentigginosa, specializzata nel
ricercare indizi, invece Nicole magra e forzuta era
specializzata nel ricostruire i fatti, la più piccola,
Caterina sapeva tutte le lingue, e infine Sara alta con
i capelli neri che più neri c’ è solo il carbone esperta
al computer.
Le ragazze eccitatissime si misero a lavoro, scoprendo
delle impronte sul calendario. Le impronte furono
analizzate nel laboratorio. E si scopri che erano di
Kieran che con poche parole spiegò che era uno scherzo
per impaurire Mauro che era superstizioso, la situazione
non importo più a nessuno, il caso si riaprì, perché,
iniziarono a accadere fatti strani: soldati marciavano
per le strade e si sentiva anche il rumore degli zoccoli
dei cavalli dei fanti. Mentre Mauro e Lisi stavano
facendo una passeggiata nei dintorni di piazza Navona si
accorsero che c’era un manifestazione per i
centocinquanta anni della repubblica italiana. Ad un
tratto, durante la manifestazione l’acqua iniziò ad
allagare la piazza e comparvero delle navi antiche da
guerra. Iniziarono a scontrarsi una con l’altra, a farsi
guerra con lance, spade e tutti gli accessori da guerra
di quel tempo. L’acqua si era trasformata in fuoco.
Sentirono una voce gridare:
-Guardate il re Nerone, canta e balla mentre l’acqua
inonda e brucia Roma!-
-Signori vi piace lo spettacolo che i miei occhi
godono?- Disse Nerone.
Il pubblico acclamò ripetutamente senza stancarsi mai.
Dopo il discorso di Nerone tutti capirono che non era
una messa in scena per la manifestazione. La gente che
passava da quelle parti guardava incuriosita le altre
persone che piangevano per la paura.
Le piccole investigatrici pur spaventate rimasero con
Mauro e Lisi. Ad un c’erto punto il sole si divise in
due, una cadde sulla terra, l’altra rimase su nel cielo
accostata alla luna.
Al mondo stava succedendo qualcosa.
I monumenti iniziarono a crollare, le case si
frantumarono, fuoco, fuoco, e fuoco, bruciava tutto.
Dalle case uscivano persone vestite da antichi romani,
con le toghe, i sandali di cuoio…
Mauro e Lisi iniziarono a cercare Kieran, lo trovarono
al Colosseo e svolgere una faccenda architettonica. ( “
Strano, pensò Lisi, strano trovarlo qui, al tempo di
Nerone il Colosseo ancora non c’era). Il Colosseo era
uno dei pochi monumenti rimasti in piedi, Mauro era
sconvolto, cercava qualcosa per fermare tutto, Lisi era
andata a cercare qualche indizio nel Colosseo; trovò un
labirinto con il disegno del minotauro. Lisi lo aveva
appena studiato per un progetto all’università, quindi
sapeva come affrontarlo. Era strano, ad ogni passo che
faceva c’era o un indovinello o una trappola. Con la
furbizia Lisi arrivò al centro del labirinto dove trovò
il minotauro che era stato ucciso molti anni prima.
Nel corno del grande mostro c’era infilato un biglietto
su cui c’era scritto:
LA PAROLA TROVERAI
1+2/1/12-1/10+4/7+2/2+2/10+3/ GILIO
È
DIFFICILE MA CE LA FARAI
SE QUESTO INDOVINERAI
AVANTI PROSEGUIRAI
MESCOLA TUTTO SENZA FRETTA E
verrà LA PAROLA PERFETTA
Lisi pensando e
ripensando ai numeri e alle parole sul foglio e capì che
era un gioco logico, bastava addizionare i numeri poi
paragonarli alle lettere dell’alfabeto, scoprì che la
parola segreta era CAMPIDOGLIO. Nel fratello Mauro,
Kieran e le investigatrici stavano sulla riva del Tevere
a guardare due gemelli allattati da una lupa. Subito
capirono che erano Romolo e Remo grazie a Chiara che li
aveva studiato recentemente.
Anche Caterina diede una mano riuscendo a tradurre
l’ululato della lupa.
La lupa diede alla squadra un medaglione con un una
clessidra incorporata, gli disse anche che quando finirà
la sabbia il mondo finirà. Mancava poco tempo allo
scadere della clessidra.
Intanto Lisi sulla cima del Campidoglio aveva trovato
una scatola con dentro dei simboli come questi:
In rilievo su delle
tavolette di bronzo Lisi non capiva cosa fare, non
sapeva cosa dire e l’unica cosa che si sentiva di fare e
di correre a casa di Kieran dove c’erano anche Mauro,
Chiara, Caterina e Sara appena arrivata a casa tutti si
misero a lavoro Mauro a cercare sulle sue enciclopedie,
Kieran e Lisi sui giornali e riviste, Chiara riprese
tutti i fascicoli del caso e se li studiò per benino,
Nicole con le cartelle della ricerca e ricostruì i
fatti, Sara a cercare tutte le informazioni nei siti di
internet e Caterina ad aiutarla nei siti che erano in
diverse lingue.
A un certo punto Caterina e Sara urlarono –trovati,
trovati, li abbiamo trovati!- Sara continuò -Fanno parte
di una collezione Greco-Romana-Egizia tra questa
collezione c’è anche il medaglione, dopo ci stanno degli
orecchini d’oro a forma di serpenti di Cleopatra e una
scatola di vetro con sopra scritto qualcosa, mi sembra
in latino, inciso d’argento-. -Qua c’è scritto Traiano-
precisò Caterina sapendo tutte le lingue e traducendo il
nome dal latino -Aspettate un attimo c’è scritto che se
ci fosse stata la fine del mondo bisognava riunire tutti
gli oggetti portarli a ponte Sisto metterli nella
scatoletta e poi buttarli tutti nel Tevere-.
-Bisogna subito andarli a cerare altrimenti il mondo
casca- disse preoccupata Lisi, tutti insieme corsero al
museo egizio e spiegarono al proprietario del museo la
situazione che ci mise un po’ per decidere ma alla fine
diede loro gli orecchini.
-Ci manca solo la misteriosa scatola di vetro- disse
Chiara
-Ma dove possiamo trovarla?- Chiese Kieran
-Non so però dobbiamo andarla a cercare in un posto dove
Traiano significhi qualcosa!- Disse Mauro -il Foro?-
Chiese Nicole -Si, hai ragione!- Annuì Lisi -corriamo!
Sennò facciamo tardi e il mondo crolla- disse
preoccupata Chiara
Mauro, Lisi, Kieran e le giovani investigatrici in poco
tempo e con un fiatone terribile riuscirono ad arrivare
al foro.
-E ora? Credevo di trovarla appena arrivata invece il
foro è enorme, come facciamo a trovarla in così poco
tempo?- Chiese Caterina
- Dividiamoci, io e Sara da questa parte, Lisi e Nicole
di là e tutti gli altri da quell’altra- disse Mauro.
Dopo poco essersi divisi si riunirono davanti alla
colonna di Traiano, fuori dal foro, ma lì vicino dove
costatarono che la scatola non era da nessuna parte.
Nicole allora guardò in alto e disse agli altri che
dentro la colonna c’era un buco e si era accorta che
dentro quel buco c’era la scatoletta Nicole cominciò ad
arrampicarsi sulla colonna ma arrivò la sicurezza e
Mauro si fece avanti, gli fece vedere il tesserino
dell’UNESCO.
Ad un certo punto Sara si ricordò di avere una amica di
nome Flavia che faceva la maestra di volo con gli
elicotteri e così gli venne in mente che avrebbe potuto
chiamarla per farsi dare una mano ad arrivare alla cima
dove era nascosta la scatoletta. Dopo aver fatto la
telefonata a Flavia, aspettarono circa cinque minuti e
alla fine sentirono il rumore di un elicottero. Nicole
alzò le braccia per far segno a Flavia di atterrare.
Arrivata quasi a terra chiese ai suoi assistenti,
Edoardo e Federico, di buttare giù la scaletta, in modo
tale da far poter salire sull’elicottero tutti gli
altri.
Saliti tutti sull’elicottero,andarono a prendere la
scatoletta e si diressero a Ponte Sisto.
Ad un certo punto Mauro disse -la clessidra del
medaglione sta per scadere! Se non buttiamo tutti gli
oggetti nel Tevere il mondo finisce, tutto finirà!- Così
Lisi e Kieran misero tutti gli oggetti nella scatola e
alla fine quando l’ultimo granello del medaglione stava
per cadere in fondo, tutti i palazzi stavano per cadere
e il fiume stava per trasbordare Mauro con un sguardo
serio e deciso buttò nel fiume la scatola con tutti gli
oggetti e da quel momento la giornata cambiò,invece di
essere grigia e cupa diventò limpida e radiosa.
La fine del mondo era stata scongiurata e anche gli
antichi resti di una splendida Roma erano stati salvati.
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