Il Mondo di Mauro & Lisi

 

 

Premio Speciale 'Municipio II' al concorso letterario 'M&L a Roma'
 

 FURTO AL PANTHEON
 

di Sveva Fabiani
della Scuola Elementare "Villaggio Olimpico"

8 marzo 2011, 10.47

Lisi girovagava per il corridoio di casa leggendo un giornale; parlava del furto di un feretro, guarda caso quello di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia.
Il feretro era stato trafugato qualche giorno prima del 17 marzo 2011; se ne accorsero gli addetti mandati dal Presidente della Repubblica, per l’organizzazione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Lo comunicarono al capo di Mauro Cavalieri, che lo incaricò di risolvere questo caso. Passarono giorni prima che trovassero il primo indizio; il modo in cui era stato trovato potrebbe anche essere banale, ma...
Mentre Lisi passeggiava nel centro storico di Roma, incrociò un pullman di turisti piemontesi e dal finestrino volò fuori un biglietto con su scritto:
"Incontriamoci al Pantheon domani, 9 marzo alle 3.00 / 3.30 di mattina, se hai dubbi o informazioni da chiedere, chiamami al numero 347 85 72 491".
Lisi chiamò subito quel numero ma il nastro disse che il numero era inesistente. Chiamò allora il gestore telefonico per sapere chi aveva cambiato numero ultimamente. Si fece aiutare dal fratello Mauro, ma lui non sapendo come iniziare (era un po’ eccitato, anche perché doveva ritrovare la tomba di un grande d'Italia) chiamò in loro aiuto il loro amico Kieran. Kieran è un ragazzo molto riservato, ma quando c'è bisogno di aiuto, puoi sempre contare su di lui.
Gli venne un'idea geniale, sapendo che il pullman da dove era uscito il biglietto era piemontese; andarono tutti alla centrale operativa della società del pullman, facendosi dire quale sarebbe stata la sua prossima tappa.
Gli risposero che dovevano andare in Piemonte ad aspettare il rientro in città dei turisti che erano di Torino.
Era ora di partire! Prepararono i bagagli e si diressero verso il capoluogo piemontese. Alla fine tutto coincise, Vittorio Emanuele II, Piemonte, Torino... sembra un po’ il gioco di Transformat dove Enrico Papi ti dà degli indizi per indovinare il personaggio misterioso, che è stato trasformato; solo che ora non siamo ad uno show televisivo; si tratta di un furto e i ladri hanno fatto pure un bell'affare. Qui al posto di "Azione, Reazione" ci sta un bel "Furto, Riscatto".
Di certo in tre non puoi sperare di riuscire a riprendere il feretro, ma vediamo come continua la storia...
"Benvenuti a Torino", era il cartello incontrato, che gli faceva venire voglia di tornare indietro per la paura. Al di là del furto, però, si poteva visitare una città con un bellissimo centro storico...
Lisi, urlò al fratello: "Paura? Ma che razza di modo di comportarsi è questo? Soprattutto per un ispettore dell'UNESCO; siamo sicuri che non hai corrotto il tuo capo per farti diplomare"?!?
Mauro sbuffando rispose: "Sempre le solite storie, prima o poi, la smetterai di darmi fastidio!"
"Ecco l'Hotel Rocca e Cavour", esclamò Kieran. Una volta entrati in albergo, videro due quarantenni con un foglietto in mano, Lisi fece una foto per provare a leggere cosa c'era scritto. Non è certo da tutti fotografare un bigliettino qualsiasi, dove ci potrebbe essere scritta un'informazione qualunque e scoprire invece che aveva fatto bingo! Impostò il menù principale del telefono, ingrandì la foto e si accorse che il biglietto indicava il luogo dove era nascosto il feretro.
Forse in piazza Carlo Felice, poteva essere risolto questo "caso".
Una volta arrivati nella piazza, videro una chiesa, vi entrarono...
"Ecco i due uomini dell'albergo!", urlò Kieran. Mentre si inseguivano, ad uno dei due, quello più alto, cadde il portafoglio. Andando a controllare i documenti, si accorsero che era un poliziotto; lo cercarono per restituirglielo, ma non lo trovarono.
Quando ebbero la fortuna di incontrarli tutti e due, in albergo, chiesero spiegazioni. Gli risposero che anche loro erano a Torino per via del furto quindi decisero di continuare le indagini insieme. Gli spiegarono anche che il biglietto riguardante piazza Carlo Felice indicava un punto di incontro.
Si divisero e Mauro ed Elisabetta di lì a poco, per puro caso, incrociarono nel traffico un furgone bianco con a bordo quattro tizi; attraverso i finestrini si intravedeva una tavola di legno, che sarebbe potuta essere parte di un feretro. Non vollero prendere decisioni affrettate, visto il grosso sbaglio già commesso con il poliziotto. Li inseguirono e videro che parcheggiarono davanti alla residenza sabauda di Venaria Reale.
Quando scesero dal furgone, si accorsero che le persone a bordo non erano quattro, bensì sei... evidentemente due erano nascosti nel retro a far da guardia al prezioso carico.
Avendo notato di essere davanti ad una delle residenze dei Savoia, il carico del furgone sarebbe davvero potuto essere il feretro di Vittorio Emanuele II.
I sei entrarono dentro il cortile della reggia dando modo ad Elisabetta di ispezionare il veicolo, scoprendo quindi quanto già avevano sospettato....
A bordo c'era effettivamente il feretro scomparso a Roma...
Nel frattempo Mauro, che aveva già avvisato la polizia, si incontrò con gli agenti davanti il cancello della reggia e fu un gioco da ragazzi inseguire e catturare quelli che ora si rivelarono davvero dei malviventi!
Malviventi, però, a fin di bene: da bravi ed orgogliosi torinesi avrebbero voluto che le spoglie del loro re riposassero a Torino, dove i suoi concittadini avrebbero potuto rendergli i giusti onori... Non volevano che stesse a Roma, così lontano... anche se in "compagnia" di altri grandissimi italiani...
Vista la loro buona fede, i sei rimediarono soltanto una ramanzina dalla polizia però, su richiesta di Mauro e Lisi, si impegnarono ad accompagnare i due ragazzi a Roma, scortando le spoglie reali fino alla loro giusta sede e cioè dentro il meraviglioso mausoleo del Pantheon...



 

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