Il Mondo di Mauro & Lisi

 

 

Premio Speciale 'M&L-Maniac' al concorso letterario 'M&L a Roma'
 

 ALLA RICERCA DELLA PIETA' SCOMPARSA
 

di Giuseppe Pinto, Milan Prikil e Gabriele Spinola
della Scuola Elementare "Principessa Mafalda"

Era una mattina calda e mite quando Mauro ricevette dal direttore dell’Unesco una chiamata - Mauro vieni subito nel mio ufficio e vedi di sbrigarti!!!!. - Dopo venti minuti Mauro era davanti al maestoso ed imponente edificio.
Entrato all’interno del palazzo, Mauro si diresse verso l’ufficio del capo e quest’ultimo con tono preoccupato gli parlò - c è stato una catastrofe nella capitale, qui a Roma, la Pietà di Michelangelo è scomparsa, il tuo compito è di ritrovarla!- In questa scena di furto lavorerai in incognito con due giovani investigatori : Gabriele e Giuseppe, nonché i tuoi cugini! - Cosa, cosa, cosa! - obiettò Mauro con un’espressione stupita, - si proprio i tuoi cugini, - rispose il capo, - ma sono solo dei dilettanti -, affermò Mauro, - sì però sono in gamba- aggiunse il capo.
Allora Mauro si sbrigò ad informare Lisi, ma come al solito la ragazza a quell’ora era fuori a mangiare un buon gelato da “Ciccio e Pinguino”.
Mauro subito dopo si recò alla stazione Termini per accogliere i due detective, i quali scesero dal treno e borbottarono tra loro qualcosa , perché sapevano già che il cugino non li avrebbe ricevuti con entusiasmo.
Infatti, Mauro, sgarbato come al solito con i due cuginetti, disse loro - ascoltate voi due birbantelli, qui comando io!!! - Uffa!! Lo sappiamo, noi non siamo più due bambini,- risposero i giovinetti.
Senza dire una parola di più, tutti e tre presero il taxi diretto al luogo della rapina.
Scesi dall’automobile, Mauro e i due giovani investigatori si recarono al museo e lì incontrarono il commissario Milan, - i furfanti avevano un piano ben preparato, noi siamo riusciti solo a trovare questo biglietto con scritto “NON CI PRENDERETE MAI! ! - Uhao! Raccapricciante - disse Giuseppe - da far venire la pelle d’oca - aggiunse Gabriele. - Già - pronunciò il commissario Milan e concluse - non siamo ancora riusciti a trovare qualche impronta digitale, a quanto pare, per il furto al museo, i ladri erano ben attrezzati. –
- Forza , su il tempo stringe! Dobbiamo andare da mia sorella Lisi per avvertirla dell’accaduto, - d’accordo - risposero in coro i fratelli.
Giunti alla casa di Lisi, Mauro le disse - ascolta, ho una cosa importante da riferirti - Sì, dimmi pure - ribatte Lisi, - beh, sai, la Pietà, la grande opera artistica - continuò a spiegare Mauro - sì, si - rispose Lisi, - è stata rubata! – Cosaa! - Urlò Lisi - si proprio così, è stata rubata - concluse Mauro - ma come?- chiese Lisi , - questo ancora non si sa, ma noi lo scopriremo! - Siiiii! - Esultarono Giuseppe e Gabriele. Ad interrompere la conversazione, fu una telefonata del capo, alla quale Mauro rispose - pronto? Mauro, sono io , il capo, la polizia ha trovato alcune impronte nella Cappella Sistina, raggiungici qui il più presto possibile - Presto! Dobbiamo andare alla Cappella Sistina dove ci aspetta un’altra ispezione -.
Il gruppo subito dopo si precipitò ai Musei Vaticani.
Arrivati a destinazione, i quattro raggiunsero il capo, che gli disse - ascoltate, abbiamo trovato alcune impronte che terminano davanti al passaggio segreto che porta a Castel sant’Angelo. -
Grazie a delle impalcature di ristrutturazione, Mauro, Lisi, Giuseppe e Gabriele riuscirono a penetrare in un passaggio segreto - Mi pare un po’ strettino Mauro - disse Lisi – e anche un po’ sporco - aggiunse Giuseppe; - Ehi Mauro! Accendi la luce!- pronunciò Gabriele - basta lamentarsi! È una struttura del 140 d.C, non è un castello moderno - ribatte Mauro.
- Io propongo di setacciare il castello - propose Giuseppe con tono severo, ma – no! - rispose Mauro; - Mauro stai un po’ fermo con la torcia - pronunciò Gabriele.
- Ehi Mauro dobbiamo dividerci - suggerì Lisi - ok, io mi recherò con Gabriele mentre Mauro andrà con Lisi - aggiunse Giuseppe - resteremo in contatto con questi wolki toki.-
Allora Giuseppe e Gabriele si diressero nella parte alta del castello mentre Mauro e Lisi nella parte bassa.
- Mauro trovato qualcosa? chiese Lisi - No nulla ancora; andiamo ad aiutare quei due, - borbottò Mauro.
-Ehi Gabriele sei tu che mi stai toccando ? - chiese Giuseppe con tono pauroso - No! Ehi sei tu a toccarmi la gamba?- aggiunse Gabriele - no! -rispose Giuseppe ( così i due fratelli incominciarono ad urlare).
- Silenzio ! state Zitti! Sono Mauro!- li ammonì Mauro.
Al sentire quella voce i due si calmarono - driin! .. driin! , spegni quel coso Gabriele! disse Mauro, - che cos’è - chiese Lisi - il mio orologio! - Gabriele perché l’hai preso? Va be non importa ! –

- Mauro, ti informo che è ora di andare a dormire- suggerì Giuseppe - perché? - chiese Mauro - l’orologio di Giuseppe suona solo a mezzanotte - rispose Gabriele. Dopo qualche secondo si sentì rimbombare un suono - Buf, Buf – che sembrò provenire dal terrazzo superiore del castello. Tutti si precipitarono in quel luogo, per scoprire lo strano rumore. Giunti alla loro meta, intravidero delle ombre oscure e misteriose e per scoprire l’accaduto i quattro si nascosero dietro ad alcune macerie .
Astuti come al solito, Giuseppe e Gabriele, chiamarono il corpo di polizia e i superiori dell’Unesco. Col passare del tempo, Lisi riempì sempre di più il suo bloke notes, trascrivendo il discorso dei furfanti.
A un certo punto i due giovani si precipitarono contro i furfanti, atterrando i primi due, mentre il terzo li sorprese alle spalle; dopo qualche minuto, Mauro e Lisi intervennero per soccorrere Giuseppe e Gabriele mentre l’ultimo malfattore tirò fuori una pistola e prese in ostaggio i due ragazzi. All’improvviso, alle spalle del malfattore, sbucò dal nulla un elicottero con a bordo Kiren.
Quest’ultimo, con un calcio stese il delinquente e allo stesso tempo entrarono sulla terrazza il corpo di polizia, al comando di Milan, accompagnato dai superiori dell’Unesco. Quest’ultimi si diressero verso i cinque ragazzi e pronunciarono – Sorpresa!! - per quale motivo - chiese Mauro - Che cosa avreste fatto senza di me ? - replicò Kiren - non lo vorrei sapere – pronunciò Lisi che abbracciò Kiren e tutti inteneriti dalla toccante scena, si commossero con qualche lacrimuccia. Allora Gabriele e Giuseppe si affrettarono a cercare l’enorme cassa che scardinarono con un piede di porco.
In realtà, in quella cassa non c’era la Pietà, ma una bomba che sarebbe esplosa tra trenta secondi, infatti il commissario Milan disse - tutti fuori dalla stanza - “ e in un battibaleno tutti furono fuori. I due fratelli, in verità, erano ritornati indietro a prendere un indizio, ma quando stavano per uscire per la seconda volta la bomba esplose - Oòòòòò!!! - urlarono i cugini di Mauro mentre Lisi si affrettò a cercare i due, sperando che si fossero salvati. Mauro guardò nella stanza e trovò i due cuginetti a terra. Gabriele si era rotto la gamba, invece Giuseppe aveva riportato solo alcune lacerazioni; Gabriele, venne portato in ospedale dove gli fu ingessato una gamba e lì si ricordò di un indizio, era un messaggio dei rapitori della Pietà che diceva - NON LA TROVERETE MAI!!!! HA ! HA!, - ecco perché siete ritornati dentro la stanza - dissero Mauro e Lisi, - sì - rispose Gabriele;
Giuseppe, Mauro e Lisi promisero al giovane infortunato che avrebbero catturato il ladro o i ladri della Pietà.
Dopo trenta minuti , il Commissario Milan chiamò il gruppetto degli investigatori - abbiamo trovato la Pietà - , - impossibile - risposero gli altri in coro, - come avete fatto? - risposero i ragazzi e dice Milan che sotto la cassa hanno trovato un passaggio segreto che portava fino alla Pietà.
Il giorno dopo Giuseppe, Mauro e Lisi andarono a vedere la Pietà e si accorsero che era un falso, un’imitazione perfetta della grande opera. Subito dopo chiamarono il Commissario Milan il quale gli chiese informazioni sugli elementi che avevano analizzato per escludere che fosse un originale. Giuseppe rispose - sulla statua c’era scritto qualcosa - . Dopo qualche secondo arrivò Kiren che nel frattempo era rimasto tutto il tempo a interrogare il prigioniero, il quale aveva accennato la parola – Colosseo -
Così i giovani con il commissario Milan si diressero al Colosseo e per mezzo di un permesso speciale entrarono all’interno del colossale monumento. Percorse le scale, gli investigatori osservarono una cassa che lentamente veniva spostata da un uomo che indossava un passa montagna; immediatamente Mauro capì che era proprio lui il furtivo e misterioso ladro. Alla loro vista il furfante corse via, verso l’uscita ,lasciando sola la Pietà. Sembrava ormai troppo tardi per catturare il ladro, ma all’ improvviso Lisi e Kiren bloccarono il ladruncolo mentre gli uomini della polizia saltarono giù da un elicottero, colpendo l’avversario. Subito il furfante fu arrestato e felici per aver risolto il caso, tutti si salutarono, dandosi appuntamento al prossimo caso da risolvere . Kiren ritornò in Olanda, Giuseppe, Mauro e Lisi tornano in ospedale da Gabriele, mentre il commissario Milan rimase a Roma . Anche questa avventura, che ha visto la collaborazione di grandi personaggi come : il commissario Milan, Kiren, Mauro, Lisi, Giuseppe e Gabriele si è conclusa positivamente.
 


 

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