Era
una mattina calda e mite quando Mauro ricevette dal
direttore dell’Unesco una chiamata - Mauro vieni subito
nel mio ufficio e vedi di sbrigarti!!!!. - Dopo venti
minuti Mauro era davanti al maestoso ed imponente
edificio.
Entrato all’interno del palazzo, Mauro si diresse verso
l’ufficio del capo e quest’ultimo con tono preoccupato
gli parlò - c è stato una catastrofe nella capitale, qui
a Roma, la Pietà di Michelangelo è scomparsa, il tuo
compito è di ritrovarla!- In questa scena di furto
lavorerai in incognito con due giovani investigatori :
Gabriele e Giuseppe, nonché i tuoi cugini! - Cosa, cosa,
cosa! - obiettò Mauro con un’espressione stupita, - si
proprio i tuoi cugini, - rispose il capo, - ma sono solo
dei dilettanti -, affermò Mauro, - sì però sono in
gamba- aggiunse il capo.
Allora Mauro si sbrigò ad informare Lisi, ma come al
solito la ragazza a quell’ora era fuori a mangiare un
buon gelato da “Ciccio e Pinguino”.
Mauro subito dopo si recò alla stazione Termini per
accogliere i due detective, i quali scesero dal treno e
borbottarono tra loro qualcosa , perché sapevano già che
il cugino non li avrebbe ricevuti con entusiasmo.
Infatti, Mauro, sgarbato come al solito con i due
cuginetti, disse loro - ascoltate voi due birbantelli,
qui comando io!!! - Uffa!! Lo sappiamo, noi non siamo
più due bambini,- risposero i giovinetti.
Senza dire una parola di più, tutti e tre presero il
taxi diretto al luogo della rapina.
Scesi dall’automobile, Mauro e i due giovani
investigatori si recarono al museo e lì incontrarono il
commissario Milan, - i furfanti avevano un piano ben
preparato, noi siamo riusciti solo a trovare questo
biglietto con scritto “NON CI PRENDERETE MAI! ! - Uhao!
Raccapricciante - disse Giuseppe - da far venire la
pelle d’oca - aggiunse Gabriele. - Già - pronunciò il
commissario Milan e concluse - non siamo ancora riusciti
a trovare qualche impronta digitale, a quanto pare, per
il furto al museo, i ladri erano ben attrezzati. –
- Forza , su il tempo stringe! Dobbiamo andare da mia
sorella Lisi per avvertirla dell’accaduto, - d’accordo -
risposero in coro i fratelli.
Giunti alla casa di Lisi, Mauro le disse - ascolta, ho
una cosa importante da riferirti - Sì, dimmi pure -
ribatte Lisi, - beh, sai, la Pietà, la grande opera
artistica - continuò a spiegare Mauro - sì, si - rispose
Lisi, - è stata rubata! – Cosaa! - Urlò Lisi - si
proprio così, è stata rubata - concluse Mauro - ma
come?- chiese Lisi , - questo ancora non si sa, ma noi
lo scopriremo! - Siiiii! - Esultarono Giuseppe e
Gabriele. Ad interrompere la conversazione, fu una
telefonata del capo, alla quale Mauro rispose - pronto?
Mauro, sono io , il capo, la polizia ha trovato alcune
impronte nella Cappella Sistina, raggiungici qui il più
presto possibile - Presto! Dobbiamo andare alla Cappella
Sistina dove ci aspetta un’altra ispezione -.
Il gruppo subito dopo si precipitò ai Musei Vaticani.
Arrivati a destinazione, i quattro raggiunsero il capo,
che gli disse - ascoltate, abbiamo trovato alcune
impronte che terminano davanti al passaggio segreto che
porta a Castel sant’Angelo. -
Grazie a delle impalcature di ristrutturazione, Mauro,
Lisi, Giuseppe e Gabriele riuscirono a penetrare in un
passaggio segreto - Mi pare un po’ strettino Mauro -
disse Lisi – e anche un po’ sporco - aggiunse Giuseppe;
- Ehi Mauro! Accendi la luce!- pronunciò Gabriele -
basta lamentarsi! È una struttura del 140 d.C, non è un
castello moderno - ribatte Mauro.
- Io propongo di setacciare il castello - propose
Giuseppe con tono severo, ma – no! - rispose Mauro; -
Mauro stai un po’ fermo con la torcia - pronunciò
Gabriele.
- Ehi Mauro dobbiamo dividerci - suggerì Lisi - ok, io
mi recherò con Gabriele mentre Mauro andrà con Lisi -
aggiunse Giuseppe - resteremo in contatto con questi
wolki toki.-
Allora Giuseppe e Gabriele si diressero nella parte alta
del castello mentre Mauro e Lisi nella parte bassa.
- Mauro trovato qualcosa? chiese Lisi - No nulla ancora;
andiamo ad aiutare quei due, - borbottò Mauro.
-Ehi Gabriele sei tu che mi stai toccando ? - chiese
Giuseppe con tono pauroso - No! Ehi sei tu a toccarmi la
gamba?- aggiunse Gabriele - no! -rispose Giuseppe ( così
i due fratelli incominciarono ad urlare).
- Silenzio ! state Zitti! Sono Mauro!- li ammonì Mauro.
Al sentire quella voce i due si calmarono - driin! ..
driin! , spegni quel coso Gabriele! disse Mauro, - che
cos’è - chiese Lisi - il mio orologio! - Gabriele perché
l’hai preso? Va be non importa ! –
- Mauro, ti informo che è ora di andare a dormire-
suggerì Giuseppe - perché? - chiese Mauro - l’orologio
di Giuseppe suona solo a mezzanotte - rispose Gabriele.
Dopo qualche secondo si sentì rimbombare un suono - Buf,
Buf – che sembrò provenire dal terrazzo superiore del
castello. Tutti si precipitarono in quel luogo, per
scoprire lo strano rumore. Giunti alla loro meta,
intravidero delle ombre oscure e misteriose e per
scoprire l’accaduto i quattro si nascosero dietro ad
alcune macerie .
Astuti come al solito, Giuseppe e Gabriele, chiamarono
il corpo di polizia e i superiori dell’Unesco. Col
passare del tempo, Lisi riempì sempre di più il suo
bloke notes, trascrivendo il discorso dei furfanti.
A un certo punto i due giovani si precipitarono contro i
furfanti, atterrando i primi due, mentre il terzo li
sorprese alle spalle; dopo qualche minuto, Mauro e Lisi
intervennero per soccorrere Giuseppe e Gabriele mentre
l’ultimo malfattore tirò fuori una pistola e prese in
ostaggio i due ragazzi. All’improvviso, alle spalle del
malfattore, sbucò dal nulla un elicottero con a bordo
Kiren.
Quest’ultimo, con un calcio stese il delinquente e allo
stesso tempo entrarono sulla terrazza il corpo di
polizia, al comando di Milan, accompagnato dai superiori
dell’Unesco. Quest’ultimi si diressero verso i cinque
ragazzi e pronunciarono – Sorpresa!! - per quale motivo
- chiese Mauro - Che cosa avreste fatto senza di me ? -
replicò Kiren - non lo vorrei sapere – pronunciò Lisi
che abbracciò Kiren e tutti inteneriti dalla toccante
scena, si commossero con qualche lacrimuccia. Allora
Gabriele e Giuseppe si affrettarono a cercare l’enorme
cassa che scardinarono con un piede di porco.
In realtà, in quella cassa non c’era la Pietà, ma una
bomba che sarebbe esplosa tra trenta secondi, infatti il
commissario Milan disse - tutti fuori dalla stanza - “ e
in un battibaleno tutti furono fuori. I due fratelli, in
verità, erano ritornati indietro a prendere un indizio,
ma quando stavano per uscire per la seconda volta la
bomba esplose - Oòòòòò!!! - urlarono i cugini di Mauro
mentre Lisi si affrettò a cercare i due, sperando che si
fossero salvati. Mauro guardò nella stanza e trovò i due
cuginetti a terra. Gabriele si era rotto la gamba,
invece Giuseppe aveva riportato solo alcune lacerazioni;
Gabriele, venne portato in ospedale dove gli fu
ingessato una gamba e lì si ricordò di un indizio, era
un messaggio dei rapitori della Pietà che diceva - NON
LA TROVERETE MAI!!!! HA ! HA!, - ecco perché siete
ritornati dentro la stanza - dissero Mauro e Lisi, - sì
- rispose Gabriele;
Giuseppe, Mauro e Lisi promisero al giovane infortunato
che avrebbero catturato il ladro o i ladri della Pietà.
Dopo trenta minuti , il Commissario Milan chiamò il
gruppetto degli investigatori - abbiamo trovato la Pietà
- , - impossibile - risposero gli altri in coro, - come
avete fatto? - risposero i ragazzi e dice Milan che
sotto la cassa hanno trovato un passaggio segreto che
portava fino alla Pietà.
Il giorno dopo Giuseppe, Mauro e Lisi andarono a vedere
la Pietà e si accorsero che era un falso, un’imitazione
perfetta della grande opera. Subito dopo chiamarono il
Commissario Milan il quale gli chiese informazioni sugli
elementi che avevano analizzato per escludere che fosse
un originale. Giuseppe rispose - sulla statua c’era
scritto qualcosa - . Dopo qualche secondo arrivò Kiren
che nel frattempo era rimasto tutto il tempo a
interrogare il prigioniero, il quale aveva accennato la
parola – Colosseo -
Così i giovani con il commissario Milan si diressero al
Colosseo e per mezzo di un permesso speciale entrarono
all’interno del colossale monumento. Percorse le scale,
gli investigatori osservarono una cassa che lentamente
veniva spostata da un uomo che indossava un passa
montagna; immediatamente Mauro capì che era proprio lui
il furtivo e misterioso ladro. Alla loro vista il
furfante corse via, verso l’uscita ,lasciando sola la
Pietà. Sembrava ormai troppo tardi per catturare il
ladro, ma all’ improvviso Lisi e Kiren bloccarono il
ladruncolo mentre gli uomini della polizia saltarono giù
da un elicottero, colpendo l’avversario. Subito il
furfante fu arrestato e felici per aver risolto il caso,
tutti si salutarono, dandosi appuntamento al prossimo
caso da risolvere . Kiren ritornò in Olanda, Giuseppe,
Mauro e Lisi tornano in ospedale da Gabriele, mentre il
commissario Milan rimase a Roma . Anche questa
avventura, che ha visto la collaborazione di grandi
personaggi come : il commissario Milan, Kiren, Mauro,
Lisi, Giuseppe e Gabriele si è conclusa positivamente.
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