Primo Capitolo
“LA CUPOLA DI SAN PIETRO”
“Dov’è Mauro ?” chiese Kieran a Lisi.
“Mauro è andato da ore da
Olivier François, il nuovo capo dell’UNESCO, a chiedere
un nuovo incarico”.
“Sappia, caro Mauro, che
è inutile continuare a chiedermi un nuovo incarico. Come
ben sa sono io a decidere ciò di cui si deve occupare o
che deve portare a termine,ovviamente sull’UNESCO” -
disse François con una voce severa fissando Mauro con il
suo occhio di vetro mentre accarezzava il suo
spaventatissimo coniglio nero dagli occhi rossi come il
sangue.
“Scusi Olivier” rispose Mauro - “Ero troppo emozionato
all’idea del 7° incarico!”
“Lo sa bene Mauro che io per lei sono il nuovo
Direttore, quindi desidero esser chiamato Direttore
François e non Olivier ” disse il francese mentre si
voltava seduto sulla sua sedia girevole.
Mauro Cavalieri,l’Ispettore UNESCO al suo 7° incarico,
era di solito coadiuvato nelle sue ricerche dalla
sorella Elisabetta detta Lisi e Kieran Moynihan, un
ragazzo irlandese, amico di Mauro.
Così Mauro, si voltò, e
deluso uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
Uscendo vide quindici elicotteri neri con vetri scuri
che sollevavano la cupola della Basilica di San Pietro
per ristrutturarla: sulle fiancate degli elicotteri era
impressa una scritta illeggibile: cosa vorrà dire?
pensava Mauro preoccupato, dubbioso e un po’ spaventato
dalle eventuali conseguenze. Le funi che sollevavano la
Cupola erano di un materiale di color arancione.
Nell’operazione un
frammento di questo materiale si era staccato e Mauro lo
raccolse e vide la scritta “..ABBIT”: quale sarà stato
il significato?
Si fermò per un po’ a guardare e poi tornò a casa.
Una volta arrivato, mi raccontò che il capo François non
gli aveva assegnato un nuovo incarico, ed io, da brava
sorella, ne rimasi dispiaciuta.
Mauro per distrarsi si
mise al pianoforte, e iniziò a suonare la sua cara
“Sonata al chiaro di luna” di Beethoven, ed io accesi la
televisione.
Mentre cambiavo canale, per cercare qualcosa che mi
piacesse, vidi, sul Canale numero 1, un servizio
speciale che parlava di un furto a San Pietro: la cupola
rubata da quindici elicotteri!!
Al sentire questa
notizia, Mauro rimase sconvolto e immobile, come fosse
uno dei ladri.
“Mauro? Mauro? Rispondi Mauro!” mi disse, ma lui non si
mosse, eppure si poteva trattare del suo nuovo incarico:
ritrovare la cupola!
Glielo spiegai, gli dissi che François probabilmente gli
avrebbe assegnato quell’incarico e lui finalmente si
smosse e mi raccontò ciò che aveva visto.
Così uscì per strada e, bloccata la prima macchina che
passava, fece scendere l’autista con una scusa qualsiasi
e corse in affanno alla sede dell’UNESCO. Salì al quinto
piano e si avvicinò alla porta dell’ufficio di François.
Sentì delle voci sussurrare dentro la stanza e riconobbe
solo quella del direttore. Le voci che ascoltò avevano
un accento francese e lui non ne capì il significato.
Mauro bussò alla porta
del capo e sentì il rumore di passi che correvano.
Aprì la porta di scatto e vide François che accarezzava
il suo inseparabile coniglio nero. Ma non c’era nessun
altro nella stanza.
Mauro notò, sotto la finestra spalancata, un piccolo
pezzo di stoffa di color arancione, probabilmente parte
di un vestito strappato.
“Cosa ci fa qui ?” chiese François a Mauro.
“Sono solo venuto per chiederle se posso occuparmi io
del caso della famosa Cupola di San Pietro…”
“Mi scusi gentile Direttore, è che ho visto casualmente
sul TG di Canale1, un servizio che parlava di un furto a
San Pietro, e più precisamente diceva che quindici
elicotteri neri avevano rubato la cupola quindi ho
pensato che lei mi avrebbe volentieri assegnato il caso”
- disse Mauro a François.
“Mauro, lei non ha visto la fine del servizio dove
dicevano che i quindici elicotteri avevano due piloti
all’interno. Tra questi velivoli, undici sollevavano
tutti insieme la cupola”.
“E come hanno fatto?”
“Non m’interrompa, la prego”
“Comunque ora le spiego. Undici uomini sono scesi con
una fune e hanno attaccato un arpione alla cupola
rimanendo collegati ai rumorosi elicotteri F520. Prima
ancora che gli elicotteri decollassero, l’opera di
Michelangelo si è sollevata misteriosamente da sola e
così è stata trasportata via con molta facilità”.
“E gli altri quattro elicotteri?”.
“Le ho chiesto di non interrompermi! L’avrei spiegato
senza il suo intervento inutile. La risposta alla sua
sgarbata interruzione è che uno dei due individui a
bordo dei velivoli pilotava, mentre gli altri sparavano
alla polizia già intervenuta. Uno dei quattro elicotteri
è stato colpito dagli agenti ed è precipitato al suolo.
I due individui sfortunati erano soldati semplici di
nome Kris e Jack armati fino ai denti. Se quelli erano
solo soldati di grado inferiore, pensa cosa potrebbe
aver posseduto il loro capo della gang, immagini un
arsenale completo? E’ per questo motivo che l’incarico
non le verrà assegnato, è troppo rischioso!”
Secondo Capitolo
“MAURO PROSEGUE…”
Il giovane Mauro uscì
mesto dalla sede dell’UNESCO ma comunque convinto di
proseguire l’indagine da solo.
Come tutte le altre volte non volevo lasciare da solo
mio fratello e volevo assolutamente unirmi a lui per
risolvere questo caso che mi sembrava veramente
complicato; Mauro ci pensò un po’ su, poiché io avevo
combinato un sacco di pasticci durante le ultime
avvincenti missioni, ma alla fine mi rispose di SI.
“Grazie fratellone mio”, esultai con gran piacere.
Preparammo velocemente una sacca con i bagagli e
partimmo subito ma già dopo dieci minuti dovemmo
fermarci per riflettere: non potevamo continuare le
ricerche alla cieca.
Così abbiamo fatto una sosta e, proprio nel momento in
cui mio fratello stava per addentare il suo bel panino
con prosciutto e mozzarella, disse: “Ce ne dobbiamo
andare!”.
Io non capii subito, così chiesi una darmi una
spiegazione logica alla sua corsa contro il tempo.
“Ho avuto un flashback: ho rivisto l’immagine di un
pezzo di stoffa di color arancione in cui ho intravisto
una lettera che sicuramente portava a una frase:
purtroppo François non me l’ha fatta esaminare…ma certo!
Quel pezzo di stoffa caduto dall’elicottero e questo
hanno sicuramente qualcosa in comune”.
“Ma per quale motivo ti interessa tanto?”.
“Perché prima di entrare ho sentito delle voci e, quando
sono entrato, ho visto una finestra spalancata con
questo pezzo di stoffa per metà fuori e per metà
dentro”.
Quindi prese di getto l’autostrada e andò di corsa
all’ufficio del direttore che,come al solito, era via
per l’ora di pranzo. Non trovò il pezzo di stoffa: si
mise a rovistare nei cassetti del capo fino a quando lo
trovò. In questa parte del vestito c’era chiaramente
scritto qualcosa di poco decifrabile: erano frammenti di
frasi e parole tagliate. Tirò fuori dalla tasca il suo
pezzo di stoffa e li avvicinò: c’era scritto GANG RABBIT!
Cosa voleva dire?
Terzo Capitolo
“IL PAPA”
Decidono di tornare sul
luogo del reato dove trovano un foglio di carta piegato
in quattro macchiato di sangue, incastrato nella statua
della Pietà di Michelangelo (bene Unesco). Su un lato
c’era scritto:
“ANALIZZATE QUESTO SANGUE
PRIMA DI APRIRE QUESTO MESSAGGIO”
Grazie alla scientifica analizzarono velocemente il
sangue del foglio e scoprirono che apparteneva al Santo
Padre!!
Avevano addirittura
rapito il Papa che in quel momento si trovava sotto la
Cupola e, visto che c’erano, pensarono di rapire anche
lui per ottenere un maggiore riscatto.
Accidenti il caso si complicava parecchio!
Aprirono il foglio di carta e trovarono scritta la
seguente frase:
200
MILIARDI DI EURO!!!!!!!???
Per
riavere Papa e cupola chiedevano una cifra
inimmaginabile. Il biglietto era firmato
Gang Rabbit.
Ecco il significato della
scritta!!
Per recuperare il Papa tutti si misero al lavoro, fino a
coinvolgere ogni altra Chiesa, tutti gli Stati del mondo
e anche l’ONU, allo scopo di raccogliere 200.000.000.000
di Euro per pagare il riscatto.
Non fu facile: problemi pratici e burocratici impedivano
di procedere speditamente, ma finalmente dopo qualche
giorno ogni difficoltà svanì e alla fine in Vaticano
arrivò quella somma ingente che fu immediatamente
girata, attraverso canali non rintracciabili, su conti
correnti esteri intestati alla Gang Rabbit.
Una volta messi al sicuro i soldi, la Gang Rabbit decise
di rilasciare il Papa e la Cupola di notte piena a villa
Pamphili scappando subito dopo.
Appresa la buona notizia Mauro, tornò dal direttore
dell’UNESCO per raccontargli tutto. Arrivato al 5°
piano, entrò nella stanza di François ma la trovò vuota.
Sopra la scrivania c’era un biglietto con su scritto:
Rubare cupola della basilica di San Pietro
Impedire indagini a Mauro
Preoccupato tornò in macchina e chiese a Lisi se per
caso sapesse dove fosse finito François.
"Non ne ho idea, forse è
andato a fare qualche commissione o al bar”.
“A proposito, mi è venuta una certa fame, andiamo a fare
uno spuntino” e si avviarono verso casa.
All’improvviso sentirono un gran frastuono sopra le loro
teste: guardarono su e videro un elicottero che aveva
impresso sulla fiancata un’ enorme scritta rossa
GANG RABBIT.
Mauro corse dietro all’elicottero per cercare di intuire
dove fosse diretto ma, mentre correva, si scontrò contro
il suo più affidabile amico Kieran, che stava andando da
loro per cenare in compagnia davanti alla partita del
Celtic, la sua squadra del cuore.
Mauro disse a Kieran: “Insegui quell’elicottero…
dobbiamo capire dove è diretto! Io, intanto chiamo
Lisi, la faccio salire in macchina con me e ti
raggiungiamo.”
Egli dimostrò molta agilità e resistenza
nell’inseguimento; appena avvicinati con la macchina,
Kieran entrò dal finestrino e insieme raggiunsero
l’elicottero.
Quarto Capitolo
“VERDETTO FINALE”
Tutta la banda della
Gang Rabbit sparava all’automobile di Mauro.
Fecero prima saltare il vetro del finestrino sinistro,
poi i fari anteriori fino a graffiare tutta la fiancata
destra. Infine il colpo decisivo: uno di loro sparò
l’ultimo colpo di proiettile contro Kieran.
Terminata la sparatoria entrarono tutti in un vicolo
cieco.
Kieran era ferito ma per
fortuna con il suo fedelissimo telefonino Nokia chiamò
il 113, altrimenti non ce l’avrebbe fatta da solo a
prenderli, con in più un braccio dolorante.
La squadra dell’Interpol girò per tutta la zona e in
tutte le vie indicate da Kieran e anche dentro
l’edificio prima di trovare il luogo esatto.
Sul posto, con la polizia arrivarono nello stesso
istante anche Mauro e Lisi. Mauro assieme agli agenti
cercò di inseguire i banditi, Lisi nel frattempo
fasciava con un fazzoletto il braccio di Kieran per
fermare il sangue.
Alcuni di questi malviventi si erano nascosti dentro
l’edificio della sede centrale dell’Unesco e quando la
squadra di agenti entrò nella stanza del nuovo capo
purtroppo uno di loro venne ferito gravemente mentre il
resto della squadra speciale di polizia riuscì
finalmente a bloccare tutti i complici della banda.
La Gang Rabbit era
composta da Bob, John, Walter, Frank, Zack, Zerry,
David, Terry, Jordan, Michael, George, Mark, Dee Jay,
Eddie, Lorence, Louise, Carl, Mercel, Andrew, Isabell,
Paul, Cody, Pherb, Candace, Ringo, London, Marion,
Theodor, Woody, Annabel ovviamente tutti sotto falso
nome.
Bob, il capo banda aveva una faccia rigida e fredda come
una mummia perché aveva addosso una maschera che
sembrava fatta da un truccatore provetto.
Sotto quella maschera c’era allo stupore di tutti i
presenti il Direttore François.
Mauro e Lisi riuscirono a catturare François, a metterlo
in un sacco e a portarlo su un elicottero della Polizia
per condurlo in Commissariato.
Quella vecchia volpe tentò l’ultimo colpo per scappare:
ruppe il sacco con un taglierino che aveva in tasca e si
aggrappò alle sbarre dell’elicottero senza che nessuno
se ne accorgesse. Tirò fuori il cellulare e chiamò i
suoi complici che lo raggiunsero con il loro elicottero;
si affiancarono e gli lanciarono una scaletta su cui
François si arrampicò.
Mauro finalmente si
accorse che François era scappato con i suoi complici,
chiamò Kieran e lo avvertì che la Gang Rabbit stava
atterrando. Si recò quindi di corsa sul luogo dove
arrivò l’elicottero e finalmente riuscirono a catturare
tutta la Gang.
Tutto torna: a partire dal nome della gang e a come
avessero potuto rubare la Cupola di S. Pietro, forse la
più grande e pesante cupola mai costruita al mondo.
Sappiamo di sicuro che è la più grande Chiesa del mondo.
Quindi si presume anche della Cupola più grande del
pianeta.
Nel piano del furto c’era stato un intervento iniziale,
preparato con l’utilizzo di sofisticate tecnologie, che
permetteva con un semplice clic di mouse di sbloccare la
cupola dalla sua base per trasportarla con facilità in
qualche luogo nascosto.
Dopo gli interrogatori in questura, si venne a sapere
che tutti i malviventi erano francesi/buddisti e che Bob
si era camuffato sotto falsa identità. Aveva addirittura
ucciso il vecchio capo Unesco per spacciarsi per lui.
Infine Mauro venne
nominato Direttore UNESCO e Lisi Ispettrice UNESCO,
mentre i trenta trasgressori vennero condannati
all’ergastolo.
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